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Lanciare un nuovo prodotto: l’importanza dell’analisi di mercato

Il segreto per trovare il proprio spazio in un mercato fortemente competitivo e ormai totalmente globalizzato è quello di comprendere quali siano i campi di intervento con maggiori possibilità di sviluppo.

Un’attenta analisi di mercato è fondamentale per poter individuare la fattibilità di un progetto. Inoltre, con dati alla mano sarà possibile anche coinvolgere gli investitori giusti che, per mezzo di capitali, potranno rendere concreta un’idea di business.

Gli elementi dell’analisi

I fattori da valutare sono numerosi, a partire dall’individuare il segmento o nicchia di potenziali clienti. Si tratta di privati, di aziende, di un pubblico trasversale oppure fortemente connotato dal punto di vista della condizione economica o dell’età?

Accanto alla risposta a queste domande dovranno trovare posto anche considerazioni sui possibili ostacoli, ovvero le cosiddette “barriere all’entrata”.

Si tratta di tutto l’insieme di norme, regolamenti, ma anche tipologie di produzione e distribuzione, che hanno a che fare con il prodotto che si vuole immettere sul mercato.

Infine, bisognerà considerare anche tutti gli aspetti tecnici, come le modalità di acquisto del prodotto o servizio da parte dei potenziali clienti.

Un altro elemento da non trascurare è un’accurata analisi dei principali concorrenti: sia il successo che gli errori altrui possono essere un’ottima fonte di informazione!

Il ruolo delle start up

Le start up nascono fortemente focalizzate su un’unica idea-prodotto, spesso legata ad ambiti delle nuove tecnologie. L’analisi di mercato in questo ambito deve essere dinamica e il progetto stesso deve essere pronto ad accogliere cambiamenti (anche radicali) che ne permettano l’eventuale realizzazione.

L’incredibile sviluppo della consumer technology, che al momento non sembra avere alcun arresto in termini di crescita, è l’energia trainante di piccole-grandi storie di successo. Inoltre, si tratta di un settore nel quale gli investimenti, a fronte di un progetto forte, sono piuttosto semplici da ottenere, non solo da parte di privati, ma anche da fondi legati allo sviluppo economico messi a disposizione dai diversi governi.

I professionisti del settore

Collocandosi come ponte fra l’ambito commerciale e quello della ricerca e sviluppo, l’analista di mercato è una figura sempre più ricercata dalla aziende.

Questo si occupa di individuare le giuste metodologie per la raccolta dei dati e poi di analizzarle per presentare poi una relazione che comprende tutte le informazioni utili ai vari reparti aziendali coinvolti nella nascita di un nuovo prodotto, dalla progettazione al marketing.

I settori più interessanti per lo sviluppo

Tra i settori relativi all’innovazione che stanno ricevendo maggiore attenzione da parte degli investitori, ci sono tutti quelli relativi alle energie rinnovabili, come ad esempio l’eolico.

In ambito più strettamente tecnologico, hanno ricevuto forte impulso i settori della cybersecurity e del 5G.

Anche il mercato automobilistico, nonostante qualche difficoltà dovuta alla pandemia che ha investito il mondo, sta ricominciando a muoversi, spinto in gran parte dalle auto elettriche.

Marketing e strategia digitale

Il web marketing, o digital marketing, è tutto l’insieme di tecniche di marketing che utilizza la rete internet come canale principale.

Tra social media, blog ed e-commerce, il campo di intervento della pubblicità digitale è ovviamente fondamentale per ottenere la buona esposizione di un prodotto. I media tradizionali, come carta stampata, radio e TV hanno ancora un forte impatto, ma per avere risonanza nazionale hanno comunque bisogno di grandi investimenti riservati solo alle grandi aziende.

I professionisti del digital marketing

Per sfruttare al meglio la rivoluzione digitale, un numero sempre crescente realtà, anche di piccole dimensioni, si affida a particolari figure professionali: i digital marketing manager. Se è vero che in questo ambito non mancano le offerte di lavoro, c’è però ancora un po’ di confusione sulle effettive competenze che devono avere questi professionisti.

Insomma, non basta conoscere a fondo le dinamiche e le modalità di interazione di Facebook e Instagram per definirsi un buono “stratega digitale”.

Le competenze sono molto più numerose e trasversali: SEO e SEM (ovvero tecniche di posizionamento sui motori di ricerca), campagne digitali (tipo AdWords) e soprattutto una ottima conoscenza delle potenzialità offerte dal web design.

Piccoli investimenti, massimi profitti

Uno degli aspetti più interessanti di una campagna di advertising digitale è il costo. Rispetto alla pubblicità tradizionale, infatti, gli investimenti sono decisamente inferiori.

Tuttavia, una buona esposizione ha il suo prezzo anche in rete e, in sede di pianificazione, bisogna comunque stanziare somme sufficienti a non vanificare gli sforzi di una campagna buona ma poco incisiva dal punto di vista della copertura di pubblico.

La chiave del successo nel digital marketing

Tra le tecniche che permettono un’efficace pubblicità online di un servizio o un prodotto, troviamo la costruzione di siti internet che contengano un elevato numero di pagine e articoli, campagne social con frequenti call to action che contribuiscano al coinvolgimento del pubblico, app o siti ottimizzati per i dispositivi e, ovviamente anche un prodotto che non deluda le aspettative dei consumatori.

In linea generale, è necessaria una buona dose di pazienza e di costanza, che si traduce, ad esempio, nel postare contenuti sul proprio sito o sui canali social con una cadenza regolare, oppure nell’invio di mail con offerte o informazioni utili per i potenziali clienti.

Il futuro del marketing: i video

L’andamento è chiaro: nell’immediato futuro i contenuti video saranno sempre più presenti online, fino ad arrivare a una percentuale maggiore rispetto ai contenuti testuali.

Video e storytelling

La scrittura non basta più. Deve essere associata a contenuti visivi accattivanti. Lo “storytelling” usato, ad esempio, da IBM e Coca Cola ha prodotto risultati molto soddisfacenti e ha fatto un po’ da apripista anche per player minori. Si tratta di creare brevi storie in video, quasi come dei corti cinematografici, dove il prodotto è uno (ma non il solo) degli elementi della storia. In alcuni casi, lo storytelling è “a puntate”, ovvero la storia non si esaurisce con un solo video, ma si completa nel corso di diversi episodi.

Tecnologia ed esperienza multimediale

Diffusione capillare di smartphone e utilizzo dei social network da parte di quasi tutte le fasce d’età della popolazione funge da amplificatore a questo tipo di contenuti, che spesso sono commentati o condivisi direttamente dagli utenti sui loro profili.

I social network si sono “attrezzati” per coadiuvare al meglio queste tecniche di marketing con strumenti come l’auto player (che riproduce il video senza bisogno di azioni da parte dell’utente), oppure di sezioni dedicate alla visione di contenuti audiovisivi, che sono parte integrante di piattaforme come Facebook.

Suscitare e trasmettere emozioni

Da sempre, questa è la chiave per arrivare dritti al “cuore” e al cervello del consumatore. Il bisogno (effettivo o suscitato) di un prodotto si traduce in un’emozione profonda.

Pensiamo, ad esempio, alle vincenti campagne della Apple, dove il dispositivo cellulare o il tablet sono solo un’estensione di un momento di condivisione intimo e familiare.

L’ironia è il marchio di fabbrica della recente campagna de Il Sole 24 Ore, mentre per i grandi marchi dell’alta moda, la suggestione è superiore a qualsiasi descrizione dell’eventuale capo di abbigliamento. Il prodotto diventa così totalmente concettuale.

La PNL applicata al marketing

La Programmazione Neuro Linguistica (PNL) è un insieme di tecniche che vengono utilizzate sia nell’ambito delle relazioni familiari che in campo professionale.

In realtà, come dimostra l’ampia gamma delle applicazioni della PNL in riviste online specializzate, si tratta di metodologie volte a rendere la comunicazione tra le persone (o tra le aziende e le persone) più efficace, mirata e positiva.

A cosa serve la PNL

Alla base della PNL c’è una comunicazione efficace, che si raggiunge attraverso l’osservazione e la comprensione degli schemi mentali che regolano il comportamento delle persone.

Un corretto utilizzo dello strumento linguistico permette di mettere a punto messaggi che sono informativi e persuasivi allo stesso tempo, ovviamente tenendo conto del target di riferimento.

Come applicare la PNL al marketing

La PNL si occupa di comunicazione, mentre il marketing punta a convincere ad effettuare un acquisto. Un potenziale cliente, raggiunto da un messaggio dove trova una risposta ad una sua esigenza, che sia correttamente formulato ed empatico, sentirà una connessione più forte con il prodotto o il servizio che gli viene proposto.

Un linguaggio eccessivamente persuasivo può però creare un effetto opposto, ovvero la sensazione di essere manipolati. Proprio per questo, è importante un’etica della comunicazione che tenga conto sia del profitto aziendale che della trasparenza.

Nuove professioni della comunicazione

Come dimostra anche la diffusione di numerose riviste digitali, il settore della comunicazione e del marketing aziendale richiede figure professionali sempre più specializzate, capaci di calarsi in ruoli complementari, ma molto diversi.

Ecco alcune delle professioni più ricercate con una breve descrizione delle rispettive competenze, per fare un po’ di chiarezza in un ambito dove i confini tra una posizione lavorativa e l’altra sono spesso piuttosto confusi.

Digital content manager

Si occupa dei contenuti presenti su un sito o su una piattaforma di e-commerce. Spesso le mansioni vengono suddivise tra creatori, editor e manager, che si occupano del coordinamento.

Web analyst

Analizza i dati relativi al traffico in entrata di un sito. I risultati di questa analisi permettono di “aggiustare il tiro” per quanto riguarda i contenuti da pubblicare e la strategia di marketing per attirare visite.

SEO specialist

Ottimizza i contenuti per i motori di ricerca, individuando le parole chiave da inserire nei contenuti testuali, che permetteranno una maggiore visibilità nei risultati delle query degli utenti.

Social media manager e Community manager

Gestiscono i canali social dell’azienda, sono i responsabili della qualità e della quantità dei contenuti postati. Si occupano inoltre di rispondere alle richieste degli utenti e di moderare i commenti.

Campagne social: come massimizzare gli investimenti

Il bombardamento pubblicitario online raggiunge spesso livelli quasi insostenibili. Pensiamo, ad esempio, ai pop-up invasivi, alla pubblicità targettizzata oppure anche a siti resi praticamente illeggibili se non si interagisce (cliccando sulla “X”) con il banner posizionato direttamente sopra al corpo del testo.

Quando si decide di pianificare una strategia di marketing sui social media, quindi, uno dei primi fattori da prendere in considerazione è proprio quello di non risultare troppo “invadenti”. Il rischio di avere i propri post oscurati è alto, ed è un’operazione molto semplice da effettuare. Per non vanificare gli investimenti, ecco qualche utile consiglio.

Valutare i concorrenti

Conoscere la propria nicchia di mercato non serve solo a capire cosa funzioni e cosa no, ma anche a cercare di stare sempre un passo avanti rispetto ai competitor diretti. Attenzione però alla concorrenza poco corretta: anche se può far guadagnare “punti” facili, può essere controproducente a lungo termine.

Come e quanto postare contenuti

Se un contenuto (testuale, foto o video) è interessante, originale e ha valore per il proprio pubblico di riferimento, sarà condiviso e commentato varie volte, il che gli permetterà di restare in evidenza per diversi giorni. In ogni caso, meglio non andare oltre un paio di post social a settimana, a meno che non vi siano contest o particolari promozioni in corso.

Perché affidarsi a un professionista

Una campagna social richiede molte competenze, in termini di budget, così come la conoscenza dei diversi social di riferimento e come adattare i messaggi pubblicitari alle diverse piattaforme. Richiedere la consulenza di un social media manager, anche se rappresenta una voce di spesa aggiuntiva, può sicuramente far risparmiare tempo e denaro.

L’evoluzione degli influencer

Sembra che ormai i professionisti della foto in posa su Instagram abbiano i giorni contati. Il fortunatissimo TikTok, social per la condivisione di brevi video, nato per il mobile, ma disponibile anche su piattaforma desktop, ha creato un modo immediato per coinvolgere il pubblico, attraverso video, spesso ironici e divertenti.

Il fenomeno di Khaby Lame

L’italianissimo Khaby si è guadagnato non solo il favore del pubblico di TikTok, ma è ormai anche la star indiscussa di Instagram, con più di 25 milioni di follower.

I suoi contenuti originali e di una semplicità molto intelligente hanno convinto anche giganti del calibro di Mark Zuckerberg, che ha dimostrato il suo apprezzamento all’operato del giovane torinese premiandolo con un like.

Lavorare con gli influencer

Come dimostra anche la nascita di associazioni di categoria per i lavoratori del settore del marketing digitale, la specializzazione in questo campo è cruciale.

Ecco perché esiste la figura del digital PR, ovvero colui che agisce da tramite tra le aziende e i brand ambassador, ovvero quei personaggi che vengono scelti per rappresentare un particolare brand o prodotto nelle campagne social. Spesso si tratta di figure di riferimento per un particolare settore, e contribuiscono ad accrescere la fiducia in un prodotto.

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